CORONAVIRUS: LE MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE PER I LAVORATORI
26/02/2020

CORONAVIRUS: LE MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE PER I LAVORATORI

Coronavirus in Emilia Romagna, come si devono comportare le aziende rispetto al rischio biologico? Cerchiamo di fare chiarezza e analizziamo la situazione per punti. 

NOTA IMPORTANTE! 
In fondo a questo articolo trovi in allegato:
  • il documento con le azioni da intraprendere nei casi di rischio moderato
  • un fac simile di DVR (documento valutazione rischi) riguardante il caso del Coronavirus.

L’Ordinanza della Regione Emilia Romagna 

Con l’Ordinanza trasmessa dalla Regione, e i chiarimenti applicativi seguiti, viene dato lo stop a tutte le manifestazioni e le iniziative che, comportando l'afflusso di pubblico, esulano dall'ordinaria attività delle comunità locali. 
 

Come affrontare il rischio biologico nelle aziende

Ai sensi della normativa vigente (D.lgs.81/2008) la responsabilità di tutela dei lavoratori dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro, con la collaborazione del medico competente in funzione dell’entità del pericolo corrente. 
 
Tale rischio ricorre qualora l’attività lavorativa comporti la possibile esposizione a un “agente biologico”, ossia qualsiasi microorganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni (v. artt. 266 e 267 D. Lgs. 81/2008).
 
Il riferimento, ad oggi, per la situazione particolare che si è venuta a creare, è la circolare del Ministero della Salute del 3 febbraio, da collegarsi prioritariamente alle disposizioni regionali di salute pubblica emanate recentemente.
 

La tutela dei lavoratori

Con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori stabilmente impegnati all’interno di locali aziendali in Italia, rimangono ferme quelle misure necessarie ad assicurare la salubrità degli ambienti. Tra queste: l’installazione di erogatori di gel antibatterici, l’accurata pulizia degli spazi e delle superfici con appositi prodotti igienizzanti, la dotazione di guanti o mascherine protettive e simili accorgimenti laddove indispensabili.
 
Stante tali obblighi “minimi”, l’imprenditore è tenuto ad accortezze ulteriori nei riguardi dei lavoratori in trasferta o distacco presso unità produttive con sede in Cina o in aree geografiche comunque ritenute “a rischio”.
 
Ciò in quanto, anche in tali ipotesi, rimane fermo l’obbligo datoriale di attuare specifiche misure di sicurezza calibrate anche in funzione delle condizioni sanitarie.
 
In base a quanto indicato, occorre considerare che, da parte del lavoratore, potrebbe essere considerato legittimo il rifiuto ad adempiere ad un’attività lavorativa che preveda l’esposizione al rischio biologico come sopra descritto.
 
Rimane inteso che le misure precauzionali messe in atto dai datori di lavoro dovranno progressivamente adeguarsi alla luce dei futuri sviluppi della malattia e delle conseguenti indicazioni fornite dalle istituzioni nazionali e autorità regionali.
 
 
 

Il piano di Risk Management per le aziende

Come si deve comportare un'azienda? Ecco un piano di risk management che permette alle imprese di continuare a lavorare senza ulteriori danni al proprio business. 
  1. Primo punto riguarda la completa mappatura di tutto il personale, diretto ed indiretto, per sapere in che zona risiede e numero di cellulare (anche se non aziendale) per essere prontamente contattato.
     
  2. Definire un piano d’emergenza che possa consentire di svolgere il proprio lavoro anche in modalità telelavoro con connessioni VPN alla rete aziendale, video-call e conference call. In questo è necessario assicurare che tutti i dipendenti, se pensiamo ad una società di servizi, possano ricevere a casa propria un pc portatile dotato di connessione internet. A tal proposito anche il servizio IT aziendale dovrà garantire il pieno funzionamento delle connessioni di tipo hot-spot con rete mobile.
     
  3. Effettuare una ricognizione del piano trasferte delle varie unità aziendali sia per viaggi di lavoro verso clienti sia per visite in altre sedi/stabilimenti aziendali. Gli spostamenti dovranno essere ridotti al minimo indispensabile.
     
  4. Definire bande/livelli di rischio basati sull’eventuale verificarsi di accadimenti connessi all’aggravamento della situazione. Ad esempio: “Rischio Medio-Alto” se presenza di più zone con casi di contagio nella stessa regione; “Rischio Alto” incremento oltre una certa soglia del numero di contagiati.